Studi Goriziani è la rivista della Biblioteca Statale Isontina, fondata da Carlo Battisti nel 1923.
Come sottolineato da Guido Manzini nella presentazione degli Indici del 1966, "la rivista ha contribuito al consolidamento, al rinnovamento ed al progresso della cultura goriziana; che è certamente cultura friulana e giuliana ma anche europeisticamente aperta ed attenta ai popoli ed alle civiltà confinanti germanica e slava".
La rivista rappresenta anche l'eredità dei due periodici friulani, Nuove pagine (1907) e Forum Iulii (1910-1914).
La periodicità della rivista, iniziata come pubblicazione annuale, dal 1954 al 1980 è semestrale. Dopo un periodo altalenante, dal 1998 la rivista esce con numeri annuali.
Sono quattro le principali stagioni di Studi goriziani, caratterizzate dai direttori della Biblioteca Statale che ne hanno retto le sorti per un periodo più prolungato di altri: Carlo Battisti, Guido Manzini, Otello Silvestri e Marco Menato.
Battisti reggerà la rivista per tre numeri, dal 1923 al 1925 ma le darà l’impronta che la caratterizzerà per diversi anni.
Dal 1925 al 1934 seguono diverse direzioni, per lo più per pochi numeri ciascuna. Dopo il 1934 una lunga pausa dalle pubblicazioni sarà interrotta solo nel 1948 da Mario Corsini che farà uscire i vol. 11 e 12.
Nel 1954 inizia la direzione di Guido Manzini che si manterrà fino al 1969 dando nuovo slancio del periodico. Poi l’uscita di Studi Goriziani si interrompe. Riprende le pubblicazioni nel 1975 con la direzione di Otello Silvestri che la terrà di fatto fino al 2000. Durante questo periodo Studi Goriziani diventa quindi sempre più europea, con una particolare attenzione al mondo slavo.
Dal n. 93-94 del 2001 si apre la gestione di Marco Menato che cambierà la struttura grafica del periodico e dei contenuti sempre più mirati a documentare l’attività della Biblioteca Statale.
Video di presentazione
https://vimeo.com/manage/videos/720722719